Thursday, July 19, 2007

Spring Meeting 2007

Periodo intenso di conferenze. L'ultima a cui ho partecipato è stata a Cagliari, Spring Framework Meeting 2007, organizzata dallo Spring Framework Italian User Group in collaborazione con il JUG Sardegna.

In quest'occasione ho presentato un seminario dal titolo "Parancoe: usare i DAO senza implementarli", in cui ho mostrato come con Parancoe, che usa pesantemente lo Springframework, assieme ad Hibernate, si possa realizzare in pochissimo tempo e con pochissimo sforzo il layer di persistenza di una propria applicazione.

Qui le trasparenze della mia presentazione: http://snipurl.com/sm2007

Al meeting, in veste di speaker, erano presenti altri due membri del JUG Padova: Paolo Donà ed Enrico Giurin. Il primo ha svolto una presentazione su due caratteristiche recenti di Parancoe che ha sviluppato, ispirandosi a Ruby e RoR: fixtures, per il caricamento di dati nel DB durante i test e in installazione, e plugin, per aggiungere semplicemente funzionalità alle applicazioni sviluppate con Parancoe. Enrico invece ha descritto le funzionalità di ACEGI e il modo in cui tale libreria viene usata nel Plugin Security di Parancoe.

Il meeting, forse anche a causa del bel tempo che ha invogliato molti ad andare al mare, a sofferto di alcuni problemi organizzativi. Alcuni suggerimenti per gli organizzatori, per il prossimo anno:
  • pensare ad una giornata meno vacanziera
  • indicare meglio la sede, in modo che riesca a trovarla anche chi non è del posto
  • distribuire ai partecipanti un volantino con il programma (orario) della giornata, e magari le descrizioni dei vari seminari
  • ridurre i tempi di pausa
  • se i partecipanti previsti non sono molti, com'è stato, usare un'unica sala
  • pensare ad un "cane da guardia" per i relatori, in modo che inizino puntuali e non sforino (io, ad esempio, credo di avere abbondantemente sforato...ma in realtà non lo so, dato che non c'era nessuno che controllava il tempo, nemmeno io)
Ad ogni modo, un meeting in Sardegna vale la pena anche solo per la bellezza del luogo.
Purtroppo le mie foto sono pochissime e scattate con un telefonino. Decisamente meglio quelle di Paolo, oppure le foto di Massimiliano Dessì.

Spero che l'anno prossimo venga organizzato ancora, facendo tesoro dell'esperienza di quest'anno...e di riuscire di nuovo a parteciparvi. In bocca al lupo, e W la Sardegna!

PS: devo anche ringraziare Paolo che ci ha ospitato a casa sua, e la sua fantastica nonnina per i buonissimi carciofini sottolio. Un grazie anche a Massimiliano per il suo entusiasmo e per la volontà nell'organizzare questo evento.

6 comments:

desmax said...

Purtoppo l'organizzazione ha sofferto della solita apatia di molti jug, che porta a non offrirsi per aiutare ad organizzare gli eventi.
La scelta è non fare nulla, o organizzare aspettando le conferme che fanno slittare di un mese e mezzo gli eventi, e perdersi i talk andando su e giù per ricordare agli speaker che dovrebbero iniziare il loro intervento :-)))
Però visto il contenuto degli interventi, vale sempre la pena di organizzare pur conoscendo in anticipo il problemi del "contenitore".

Lucio Benfante said...

Sono d'accordo con te. Tra fare o non fare, meglio fare! Infatti le mie non volevano essere critiche, solo suggerimenti per il prossimo anno.

Nella mia esperienza...meglio non aspettare le offerte di aiuto per l'organizzazione. Bisogna chiedere e rompere le scatole alle persone (intendo singolarmente) perchè facciano le cose, anche a costo di diventare antipatici.

enricoGi said...

Io credo il problema sia un altro, ovvero, la massa delle persone che puoi portare ad una conferenza è quella che è. Tutto sommato l'evento è stato pubblicizzato alla grande, basti pensare che se ne parlava anche nella home page di springframewrok.
A Jazoon l'organizzazione era stata eccezionale ma il numero di persone non elevato. Dunque cosa, dunque abituiamoci che il numero di persone che parteciperà a questi eventi sarà sempre limitato. Se riusciamo ad avere 30 persone in sala sarà già un ottimo risultato. Per il 90% degli sviluppatori java rappresenta solo una tecnologia da utilizzare al lavoro, figuriamoci se dedicano un week end a seguire degli interventi su spring. Se la maggior parte dei mie colleghi non sa nemmeno chi è Gamma, figuriamoci cosa può interessare il resto...

enricoGi said...

Aggiungo una stupidata...se a Cagliari portavi una letterina, una velina o una schedina, mi sa che tutto l'edificio di del DIEE non bastava. :-)
Cioè le persone sono attratte solo da cose che gli interessano, forse il problema a sto punto è capire quali sono gli interessi.

Lucio Benfante said...

Enrico, come sai non sono d'accordo. :)

Io credo che le cose si possano cambiare e che le persone possano essere acculturate.

Vuoi dire che i tuoi colleghi, dopo che gli hai spiegato chi è XXX (metti qui Gamma o qualunque altra persona, o tecnologia), cosa a scritto e a che cosa serve quello che ha scritto...dopo puoi dire ancora che non sanno chi è XXX? Che non gliene freghi nulla è un'altra faccenda.

Ma se noi pensiamo che la gente non sia interessata a quello che facciamo per ignoranza, e pensiamo che non serva a niente dirglielo...che lo facciamo a fare?

desmax said...

Guardiamo anche i lati positivi, cinquanta persone che il 14 luglio stanno una mattina al DIEE è un gran risultato.
Se poi ci sono persone e aziende che vogliono iniziare a usare Spring e tutto quello che c'è intorno, e vengono al meeting e chiedono informazioni agli speaker, valgono già da sole l'organizzazione.
Per la data, purtoppo senza la conferma, si sceglie la data migliore per la maggior parte degli speaker, non si può fissare una data che in origine era prima di SpringOne senza avere le adesioni.
Per le sessioni parallele, è difficile tenere le persone per otto ore ad una manifestazione, a meno che non sia Javapolis, per questo la scelta di quattro ore con le parallele.
Comunque ora la palla passa agli organizzatori :-) (jug) dei prossimi meeting da qui a fine anno, che faranno tesoro degli incontri precedenti al loro.